Mario Guerra  Photo

Materia-Design andata e ritorno (materia riciclata)

Materia-Design andata e ritorno

“L’esplorazione possibile”

L’esplorazione possibile con la fotografia è per me la vera magia: il modo in cui si può decidere di guardare come si vuole qualsiasi cosa. Stabilire con un taglio ed un’esposizione cosa esprimere, cosa vedere, cosa raccontare. Decidere cosa scoprire… creando una visione che è tutta intima, non reale, ma astratta. Che diventa altro dalla realtà, ma siccome è dentro noi stessi che esploriamo, è lì che l’immagine si impone di nuovo come reale, diventando un seme emotivo.

Mi piacerebbe svelare il mistero del normale, esplorare lo “straordinario” che è nelle cose ordinarie.  Cercare la bellezza che esiste nella minuta realtà che ci circonda. Dove mi pare di ritrovare certi pezzi della vita che mi appartengono, e di riappropriami della realtà minima, perché non sfugga. Perché in fondo è quella che mi circonda tutti i momenti.

Forse ciò nasce anche dal bisogno che sento di ritrovare il passo e il respiro, la dimensione personale, quasi un’identità. Per non sentirmi “liquido” nell’oceano contemporaneo, per non percepirmi sciolto nel fluido di quest’epoca dove prevalgono le grandi dimensioni. Dove le persone sembrano sempre più spesso sparire e con loro i valori, gli incontri, l’amore: ciò che siamo dentro e che è la vita. Come fosse un tentativo di reagire alle emozioni senza sapori, all’indifferenza, alla superficialità di creazioni e parole che spesso non producono più brividi.

Questi lavori fotografici sono una scoperta della materia.

Privata di ogni sua funzione e regola, la materia diventa se stessa, prendendo vita in modo quasi romantico proprio perché libera di esistere in un altro modo per un’altra ragione. Il dettaglio astratto di un metallo o di un design vuole anche essere una provocazione e spingere la riflessione sul valore delle cose. E’ un vero viaggio nel piccolo e nell’intimo, alla ricerca di un’estetica dell’intrinseco. Quell’estetica, che sarebbe bello se diventasse un viaggio personale di ogni spettatore, in un rapporto intimo con se stesso, dove un’emotività ritrovata diventa l’esaltazione dell’archetipo, del bello puro, che scuotendo la sensibilità, genera un luogo emotivo dove questa materia vive.

(testo introduttivo al libro “Materia-Design andata e ritorno”)

© Mario Guerra 2011

 


Ulivi di Puglia


Materia-Design andata e ritorno (materia prima)

Materia-Design andata e ritorno

“L’esplorazione possibile”

L’esplorazione possibile con la fotografia è per me la vera magia: il modo in cui si può decidere di guardare come si vuole qualsiasi cosa. Stabilire con un taglio ed un’esposizione cosa esprimere, cosa vedere, cosa raccontare. Decidere cosa scoprire… creando una visione che è tutta intima, non reale, ma astratta. Che diventa altro dalla realtà, ma siccome è dentro noi stessi che esploriamo, è lì che l’immagine si impone di nuovo come reale, diventando un seme emotivo.

Mi piacerebbe svelare il mistero del normale, esplorare lo “straordinario” che è nelle cose ordinarie.  Cercare la bellezza che esiste nella minuta realtà che ci circonda. Dove mi pare di ritrovare certi pezzi della vita che mi appartengono, e di riappropriami della realtà minima, perché non sfugga. Perché in fondo è quella che mi circonda tutti i momenti.

Forse ciò nasce anche dal bisogno che sento di ritrovare il passo e il respiro, la dimensione personale, quasi un’identità. Per non sentirmi “liquido” nell’oceano contemporaneo, per non percepirmi sciolto nel fluido di quest’epoca dove prevalgono le grandi dimensioni. Dove le persone sembrano sempre più spesso sparire e con loro i valori, gli incontri, l’amore: ciò che siamo dentro e che è la vita. Come fosse un tentativo di reagire alle emozioni senza sapori, all’indifferenza, alla superficialità di creazioni e parole che spesso non producono più brividi.

Questi lavori fotografici sono una scoperta della materia.

Privata di ogni sua funzione e regola, la materia diventa se stessa, prendendo vita in modo quasi romantico proprio perché libera di esistere in un altro modo per un’altra ragione. Il dettaglio astratto di un metallo o di un design vuole anche essere una provocazione e spingere la riflessione sul valore delle cose. E’ un vero viaggio nel piccolo e nell’intimo, alla ricerca di un’estetica dell’intrinseco. Quell’estetica, che sarebbe bello se diventasse un viaggio personale di ogni spettatore, in un rapporto intimo con se stesso, dove un’emotività ritrovata diventa l’esaltazione dell’archetipo, del bello puro, che scuotendo la sensibilità, genera un luogo emotivo dove questa materia vive.

(testo introduttivo al libro “Materia-Design andata e ritorno”)

© Mario Guerra 2011

 


Materia-Design andata e ritorno (design)

Materia-Design andata e ritorno

“L’esplorazione possibile”

L’esplorazione possibile con la fotografia è per me la vera magia: il modo in cui si può decidere di guardare come si vuole qualsiasi cosa. Stabilire con un taglio ed un’esposizione cosa esprimere, cosa vedere, cosa raccontare. Decidere cosa scoprire… creando una visione che è tutta intima, non reale, ma astratta. Che diventa altro dalla realtà, ma siccome è dentro noi stessi che esploriamo, è lì che l’immagine si impone di nuovo come reale, diventando un seme emotivo.

Mi piacerebbe svelare il mistero del normale, esplorare lo “straordinario” che è nelle cose ordinarie.  Cercare la bellezza che esiste nella minuta realtà che ci circonda. Dove mi pare di ritrovare certi pezzi della vita che mi appartengono, e di riappropriami della realtà minima, perché non sfugga. Perché in fondo è quella che mi circonda tutti i momenti.

Forse ciò nasce anche dal bisogno che sento di ritrovare il passo e il respiro, la dimensione personale, quasi un’identità. Per non sentirmi “liquido” nell’oceano contemporaneo, per non percepirmi sciolto nel fluido di quest’epoca dove prevalgono le grandi dimensioni. Dove le persone sembrano sempre più spesso sparire e con loro i valori, gli incontri, l’amore: ciò che siamo dentro e che è la vita. Come fosse un tentativo di reagire alle emozioni senza sapori, all’indifferenza, alla superficialità di creazioni e parole che spesso non producono più brividi.

Questi lavori fotografici sono una scoperta della materia.

Privata di ogni sua funzione e regola, la materia diventa se stessa, prendendo vita in modo quasi romantico proprio perché libera di esistere in un altro modo per un’altra ragione. Il dettaglio astratto di un metallo o di un design vuole anche essere una provocazione e spingere la riflessione sul valore delle cose. E’ un vero viaggio nel piccolo e nell’intimo, alla ricerca di un’estetica dell’intrinseco. Quell’estetica, che sarebbe bello se diventasse un viaggio personale di ogni spettatore, in un rapporto intimo con se stesso, dove un’emotività ritrovata diventa l’esaltazione dell’archetipo, del bello puro, che scuotendo la sensibilità, genera un luogo emotivo dove questa materia vive.

(testo introduttivo al libro “Materia-Design andata e ritorno”)

© Mario Guerra 2011

 


Intimates details


Materia e Memoria (Carrara’s marble)


Metal Landscapes


Traces / Tracce


Portraits


Jazz


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